Intervenire energeticamente su dolori e traumi
Assistenza

GUIDARE IL CORPO ALLA RISOLUZIONE DI DANNI FISICI

QUANTO POSSONO ESSERE RISCHIOSI ALCUNI BANALI INCIDENTI CASALINGHI…

A chi non e capitato di mettersi nei guai a causa di un banale, sciocco e risibile incidente domestico? Forbici, coltelli, elettrodomestici, attrezzi di lavoro, sono al tempo stesso utili strumenti della quotidianità e armi insidiose che aspettano solo il momento buono per ribellarsi a noi.

Ma, fortunatamente, abbiamo a disposizione strumenti potenti per ridurre al minimo le conseguenze di ciò che ci capita. Cito il recente caso di una persona che, avendo posato un affilato coltello ad asciugare sullo scolatoio della cucina, ha avuto la brillante idea di cercare di afferrarlo al volo mentre questo – evidentemente posizionato malamente – cadeva nel lavandino.

Per far capire meglio l’accaduto, immaginate la scena: mano sinistra che afferra maldestramente il manico; mano destra che si avvicina pericolosamente e… zac! il danno è fatto! La lama, quasi guidata da una forza estranea, penetra per almeno due centimetri nella carne della mano. Una sorpresa mista a dolore e spavento, sangue che schizza copioso un po’ ovunque…

Dopo lo smarrimento iniziale, fortunatamente, si rende conto che la ferita non sembra gravissima e che certamente non è stato toccato il tendine… ma è comunque un taglio profondo.

Un salto al pronto soccorso? Niente da fare! Questa persona, su certe cose è persino più zuccona di me e preferirebbe morire dissanguata, piuttosto che andare in ospedale. Beh, dato che mi hai interpellata ma non vuoi seguire il mio consiglio, dammi almeno retta e fa’ come ti dico.

Vi e una potentissima legge universale, purtroppo sconosciuta ai più, che sancisce che tutto ciò che si ripete si annulla, a patto che la ripetizione sia fedele e, nei limiti del possibile, immediata. Per tre volte, guido il malcapitato, ancora sanguinante e per nulla convinto, a ripetere con la massima fedeltà possibile la sequenza dei gesti che avevano causato l’evento. Naturalmente non gli chiedo di infilarsi nuovamente la lama nella mano, ma gli faccio simulare il gesto con buona approssimazione mentre, da parte mia, recito le formule necessarie a sollecitare la giusta reazione.

Io stessa non posso che restare stupita nel constatare la bellezza e la potenza di un metodo che tutti noi abbiamo potenzialmente a disposizione per alleviare i nostri traumi. A conclusione del tutto, comunque, raccomando ancora una volta alla persona di recarsi in ospedale per i dovuti accertamenti.

Alcune ore più tardi, arriva il feedback, sotto forma di un vocale dal tono che non potrei che definire perplesso. Mi dice anzitutto di non aver seguito il mio consiglio, e di non essersi recato al pronto soccorso… Ma che, sì, la ferita è lì, perfettamente chiusa, quasi rimarginata e per nulla dolente. Anche l’ecchimosi che si era da subito formata è quasi del tutto sparita e mai si potrebbe dire che il trauma risalga a sole poche ore prima. Mi ringrazia infinitamente.

Sia ben chiaro, in caso di incidente a nessuno venga in mente di sottrarsi alle cure mediche. Resta comunque il fatto che, a supporto di quanto la medicina può apportarci di beneficio, molto si può fare a livello energetico-spirituale per ridurre al minimo i disagi, i dolori e gli strascichi.

A proposito di questa e di altre pratiche simili, sono a conoscenza che nella Svizzera di lingua francese esiste una categoria di guaritori (i cosiddetti “faiseurs de secret” o “praticanti del segreto”) che possono operare addirittura negli ospedali a supporto della medicina ufficiale. Confido molto che in un futuro prossimo possa avvenire lo stesso qui da noi.

 

Nota, per la corretta interpretazione di questo contributo, prendere visione dell’INFORMATIVA

(Rif.: ESPIRA B011)