Interagire con l'Essere per le vite precedenti
Esperienze

INTERAGIRE CON L’ESSERE PER ESPLORARE LE VITE PRECEDENTI

UNA PRATICA DI REGRESSIONE CON IL METODO E.SPIR.A.

Ormai da parecchio tempo alcuni psicoterapeuti hanno iniziato a parlare della regressione ipnotica come strumento per esplorare eventi appartenenti a “vite precedenti” e grande diffusione ha avuto uno dei primi e più noti libri su tale argomento: “Molte vite, molti Maestri”, di Brian Weiss.

Oggi la regressione ipnotica è una pratica piuttosto diffusa, a cui molti si avvicinano anche per semplice curiosità. Naturalmente, varie teorie sono state formulate per dare una spiegazione a questi vissuti (la cui indagine trova utile applicazione in campo terapeutico), e non tutti concordano nell’attribuirli ad un’effettiva esperienza di vite passate.

Per l’Operatore di Luce non è affatto strano, né raro, il dover esplorare episodi delle precedenti vite dell’Essere (Essere, lo ricordo, è un’espressione tutta nostra che equivale più o meno ad “anima”). Il metodo E.SPIR.A. – tra gli altri – insegna anzi proprio a “far rivivere” determinate esperienze all’Essere, soprattutto quelle esperienze di dolore che continuano a manifestare i loro effetti deleteri nella nostra vita corrente.

Bisogna però osservare che, diversamente da quanto può capitare in una seduta di regressione ipnotica, il semplice lavoro con l’Essere non implica necessariamente il subentrare del “ricordo” da parte del soggetto. A tale riguardo molto dipende dal grado di sensitività della persona, oltre che dal tipo di lavoro svolto.

Dal punto di vista operativo, se nella maggior parte dei casi mi limito a indagare sugli eventi passati e ad agire sugli effetti, senza una reale partecipazione a quel vissuto, vi sono occasioni in cui (in genere, del tutto involontariamente) prende avvio la canalizzazione diretta dell’esperienza stessa da parte mia. In tali casi la scena viene comunicata direttamente al soggetto in parole e spesso in notevole dettaglio, e questo può costituire un’esperienza molto emozionante.

Ecco come si esprime in proposito una persona che avevo già trattato svariate volte:

… è difficile rendersi subito conto quando Nadia inizia a canalizzare, perché spesso nulla lo fa presagire e certe volte ‘parte’ direttamente e inaspettatamente proprio mentre è nel vivo di un precedente discorso (…) Quel giorno stavamo lavorando su un certo sentimento di rabbia ostinata che mi porto dentro da sempre, senza apparenti cause. Non avevamo nemmeno ancora ipotizzato che alla radice di questa potesse esserci un’esperienza di vite passate. Di punto in bianco le parole di Nadia deviarono improvvisamente dal discorso e presto capii che stavano descrivendo una scena, proprio come se stesse avvenendo di fronte a lei, sullo schermo di un televisore. Si trattava di un episodio di violenza, un vero e proprio linciaggio da parte di una folla inferocita. La vittima dell’aggressione era, evidentemente, qualche tipo di curatore o di medico. Iniziai a percepire un senso di pesantezza alla bocca dello stomaco, e un’inquietudine infinita. Non entro nei particolari della scena, che mi fu però riferita con dovizia di dettagli. Solo quando tutto fu finito ebbi la certezza (anche se non posso parlare di “ricordo” nel vero senso della parola) che Nadia avesse descritto qualcosa che fa parte del mio passato… di un mio passato (…) Era semplicemente “lì”, con muta evidenza. Sarebbe bastato quel senso di sbigottimento a convincere e, comunque, vedevo pian piano andare a posto numerosi tasselli del quadro della mia vita…

Durante tale pratica la mia percezione degli eventi è talmente viva che mi ritrovo senza volerlo all’interno della scena stessa, impersonando il soggetto, con tutte le sensazioni del caso. Il peso che evidentemente questo comporta a livello del mio personale vissuto (e che molte persone non si spiegano) è ampiamente compensato dalla spontaneità e dalla ricchezza interiore che deriva dal poter entrare in quella “dimensione parallela” che ormai è diventata una parte fondamentale della mia vita di Operatrice di Luce.

 

Nota, per la corretta interpretazione di questo contributo, prendere visione dell’INFORMATIVA

(Rif.: ESPIRA B012)