Le percezioni sottili desiderano emergere alla coscienza
Esperienze

COSA SI PROVA DURANTE UN TRATTAMENTO

QUANDO NADIA LAVORA “DENTRO” AL CORPO

Una delle domande che più spesso mi sento rivolgere da chi mi contatta è la seguente: “Ma cosa prova la persona, quando entri nel suo corpo?”

Oggi ho l’occasione di riportare la testimonianza di una persona che ho iniziato a trattare di recente e che, forse grazie anche a un particolare talento percettivo, ha raccontato di un vissuto particolarmente vivido e significativo.

Non possiamo ovviamente generalizzare e, soprattutto in un campo come questo, devo precisare che cento persone diverse avrebbero, quasi certamente, cento diverse impressioni. E non mancano certo le persone che riferiscono di non provare “nulla di particolare”… Ciononostante, considero questa esperienza abbastanza emblematica di come una persona dotata di una buona sensibilità ai segnali sottili possa reagire quando “entro” nel corpo, per indagare e trattare le problematiche più varie.

Non voglio soffermarmi sui “risultati” clinici, la cui lettura si presta alle più varie interpretazioni. Non mi stancherò mai di ripetere che non siamo medici, ma operatori olistici, e che il nostro scopo è – primariamente – quello di lavorare sul benessere della persona a 360°… Lavorando peraltro attivamente, affinché lo stato di armonia e di vigore spirituale che si possono ottenere cooperino con le cure del caso per portare il soggetto all’obiettivo finale: la guarigione, intesa nelle sue componenti fisica, energetica e spirituale!

Ma diamo voce al diretto interessato, che si è prestato di buon grado a mettere per iscritto il proprio vissuto:

Dopo esserti sdraiato nel buio assoluto della stanza, appena Nadia inizia il trattamento, senti il sangue scorrere più velocemente in tutto il corpo. Dapprima, negli arti superiori, poi lo puoi ascoltare anche nel suono di quando passa per le orecchie, per poi fluire nel tronco e negli arti inferiori. Ti percepisci più leggero, con una sensazione di benessere generale, molto tranquillizzante. Nel mio caso il punto da curare è la prostata ingrossata, la cui dimensione, prima del trattamento, era di 105 cc.
Quando Nadia inizia a trattare la parte interessata, avverti in principio un calore tutto attorno; poi senti premere su di essa come se qualcuno la schiacciasse o, meglio, come se la tenesse tra due dita e la facesse roteare a mo’ di una pallina… Ma lo senti proprio! E il dolore, quello buono, lo capisci dalla sua intensità (assolutamente sopportabile, equiparabile a quello che si potrebbe sentire come se premessi su di un livido)… raggiunge un apice per poi scemare lentamente, fino a scomparire.
La mia ultima ecografia alla prostata, fatta dall’urologo dopo il trattamento con Nadia, ha evidenziato una dimensione di 80 cc, ben 25 cc in meno!
Questo è quello che succede all’interno del corpo. Ma fuori? Nella stanza? Cosa accade?
Ho detto prima che la stanza è completamente buia, inizialmente non vedi nulla; poi gli occhi si abituano all’oscurità e inizi a riconoscere i contorni dei mobili: un buchino di luce che sbuca da una serratura, una fessura di luce insignificante che esce dalle tapparelle, nulla di più… ma ciò che succede nell’ambiente durante il trattamento è incredibile. In due occasioni la stanza si è “illuminata” completamente, con una luce fioca sì, ma persistente e sufficiente a mostrare la stanza nella sua interezza. È rimasta illuminata per qualche minuto, al punto che ho pensato ci fossero dei sensori led a luce gialla, che si attivassero con i movimenti di Nadia (sensori che poi ho scoperto non esistere). Mentre il lampadario, costituito da tre cornici di led su base quadrata in successione verticale si è acceso completamente per un secondo buono. Questo è successo mentre mi stava trattando la spalla. Tre mesi fa, in seguito a una brutta caduta, mi sono lesionato il muscolo sovraspinato destro. Prima del trattamento non riuscivo nemmeno a sollevare una busta della spesa di 1 kg, per il dolore che questa lesione mi provocava. Beh, sono passati 5 giorni e il dolore è quasi completamente sparito. Suggestione?, magia? Se così fosse, la prostata non si sarebbe ridotta, la spalla farebbe ancora male e non mi sentirei meglio a livello generale, con più energia positiva, più produttivo e focalizzato verso i miei obiettivi, senza più quel senso opprimente di stanchezza cronica che mi limitava nello slancio verso il futuro.
La mia visione del Mondo mi ha sempre portato a sperimentare e a dividere le cose tra “ciò che funziona” e “ciò che non funziona”. Perciò, se una cosa funziona, perché rinunciarvi?

 

Nota, per la corretta interpretazione di questo contributo, prendere visione dell’INFORMATIVA

(Rif.: ESPIRA B045)