Del cibo non consideriamo il solo aspetto materiale
Approfondimenti

LA “FILIERA SPIRITUALE” DEGLI ALIMENTI

COMPRENDIAMO FINO IN FONDO CIÒ CHE MANGIAMO?

Tra le pagine di questo sito web, ce n’è una dedicata al tema delle intolleranze alimentari e alla possibilità di trattare quel tipo di disturbi con il metodo E.SPIR.A.. Tuttavia, sull’argomento del cibo, potremmo soffermarci ben più a lungo. Come ogni attività umana, infatti, anche quella del cibarsi presenta molte letture utili al ricercatore spirituale attento.

Soprattutto negli ultimi due decenni, i mass media hanno mostrato una crescente attenzione nei confronti della buona cucina e delle tematiche alimentari. Svariati canali di comunicazione, prima tra tutti la TV, non solo ci hanno sensibilizzati relativamente all’importanza di un corretto approccio all’alimentazione, in tutte le sue implicazioni nutrizionistiche, psicologiche e comportamentali, ma hanno anche portato all’attenzione del grande pubblico tutta una serie di più vaste problematiche, da quella ambientale, a quella socio-culturale.

Termini quali “agricoltura biologica”, “kilometro zero”, “filiera” e “presidio” alimentare, sono ormai diventati patrimonio delle masse, come pure la dimestichezza con il gergo e con l’ambiente delle cucine.

Eppure, nonostante gli innegabili progressi in questo campo, ci sono ancora persone convinte che una mela, un piatto di riso, una bistecca… siano semplicemente la somma degli atomi che la compongono. Ma basterebbe l’esperienza quotidiana di ciascuno di noi, vista nella giusta luce, a smentire questo approccio materialistico.

Consideriamo, innanzi tutto, che la quasi totalità del cibo che consumiamo origina da materia prima vivente. Animale o vegetale che sia, quello che finisce nei nostri piatti è l’esito finale del destino di creature biologicamente vive.

Non solo il metodo E.SPIR.A., ma tutte le scuole di pensiero di stampo spirituale, unanimemente, ci insegnano che la materia – soprattutto la materia vivente – viene continuamente impregnata dalle conseguenze energetico-spirituali degli avvenimenti di cui è protagonista.

Proviamo quindi a pensare per un attimo non soltanto alle condizioni fisiche in cui viene coltivata una verdura o allevato un capo di bestiame. Va da sé che una coltivazione sana e priva di sostanze chimiche dannose, un’alimentazione priva di medicinali e di ormoni, condizioni igieniche adeguate, eccetera, fanno una differenza enorme al livello del prodotto finale… Ma ci siamo mai chiesti quanto possano incidere sulla salubrità di quello che mangiamo tutte le energie, positive o negative, che hanno avuto modo di entrare in contatto con la materia prima?

Se crediamo davvero in questi principi, non faticheremo a comprendere che, sulla bontà del cibo che mi sta di fronte sulla tavola, possono incidere gli umori e le vicissitudini di chi ha coltivato, allevato, raccolto, ucciso, manipolato, imballato, spedito, cucinato, impiattato e servito… in una lunga catena che mi piace definire la “filiera spirituale” del cibo.

È qualcosa che gli addetti ai lavori, istintivamente, comprendono molto bene. Io stessa, in una breve ma interessante esperienza di lavoro, ebbi lampanti prove di quanto possano incidere gli umori del cuoco sul prodotto che viene portato in sala… in base a ciò che ritorna indietro nel piatto a fine pasto!

Ecco perché, in un mondo sempre più inquinato sia dal punto di vista fisico che da quello spirituale, il cibo finisce con l’essere fonte di infiniti problemi, di cui spesso ignoriamo l’origine. Prima ancora che con le sue componenti materiali, quello che mangiamo ha precisi effetti sul nostro equilibrio energetico e, di conseguenza, su quello fisico.

Con la padronanza del metodo E.SPIR.A., possiamo entrare in possesso degli strumenti per ripulire il cibo che consumiamo dalle negatività di cui può essere portatore. Il che, se ci pensiamo bene, è perfettamente in linea con quello che, una volta, era pratica comune quanto utile della vita quotidiana: la benedizione del cibo al momento di sedersi a tavola.

Quindi, la prossima volta che ci metteremo ai fornelli, per noi stessi o per altri… occhio all’umore!

 

(Rif.: ESPIRA B036)