Un mazzo di fiori spicca e risalta nell'ambiente
Approfondimenti

OGGETTIVITÀ E PERCEZIONE

QUANDO I SENSI CI INGANNANO

Pochissimi sono disposti ad ammettere di essere suggestionabili al punto di travisare completamente la realtà o di poter essere traditi dai propri sensi quando questi… proprio non ne vogliono sapere di vedere le cose oggettivamente! Del resto, le vicende degli ultimi due anni rendono tristemente evidente quanto possa essere forte il condizionamento ambientale nei confronti dei nostri sentimenti, delle nostre percezioni e del nostro senso della realtà.

A tale proposito, voglio raccontare un episodio di cui sono stata protagonista. Si tratta di un fatto tanto banale, quanto assolutamente significativo di come si possa cadere in certe trappole della nostra mente inconscia.

Alcuni anni fa, in occasione del mio compleanno, ebbi l’occasione di trascorrere alcuni giorni a Gran Canaria, in compagnia di una cara amica. Una comune conoscente, da tempo trasferitasi lì, ci aveva trovato un alloggio, nei pressi della sua abitazione. l’episodio in questione si verificò proprio nel giorno del mio compleanno, al rientro dopo l’uscita mattutina, mentre ci preparavamo per uscire a pranzo. Ho chiesto alla mia compagna di viaggio, attonita testimone dei fatti, di descrivere con sue parole l’accaduto:

… la nostra comune amica, d’accordo con me, aveva recapitato un grosso e vistoso vaso di fiori all’interno dell’appartamento mentre eravamo fuori per festeggiare il compleanno di Nadia. Quello che accadde al nostro ritorno, ancora oggi mi lascia senza parole.

Nadia si diresse subito in camera, senza far minimamente caso ai fiori e la cosa mi parve subito strana, dato che erano molto appariscenti. Ma il mio stupore aumentò a dismisura quando lei si diresse verso il tavolino per prendere delle scarpe che si trovavano nel vano inferiore e, nonostante la sua testa quasi sfiorasse il vaso, ancora non li vide. L’apparente “invisibilità” del vaso di fiori durò ancora a lungo e, a un certo punto, non potei evitare di esserne turbata.

Un pensiero mi sfiorava la mente: “E se me li stessi sognando io? Se in realtà il vaso non ci fosse?” Per pazzesco che potesse sembrare, per quanto abituata agli episodi curiosi che immancabilmente popolano le giornate passate con Nadia, la cosa mi lasciò piuttosto scossa… Alla fine, fui costretta a rinunciare all’effetto sorpresa e decisi di chiedere “se non notasse qualcosa di diverso in casa”.

Solo allora (ma nemmeno troppo immediatamente!) lei se ne accorse…

Non è facile esprimere a parole l’atmosfera surreale che era venuta a crearsi in quel frangente. Io avevo chiaramente avvertito la crescente perplessità e inquietudine della mia amica, e non riuscivo a capacitarmene… Mi guardava con insistenza, come per sollecitare una mia reazione, e altrettanto insistentemente gettava rapidi sguardi nella direzione del tavolino incriminato. Io nel frattempo chiacchieravo del più e del meno, senza peraltro riuscire a catturare del tutto l’attenzione della mia interlocutrice.

Potete immaginare il mio sbigottimento nell’istante in cui mi resi conto, in una specie di folgorazione improvvisa, che sul tavolino troneggiava un vaso con un immenso mazzo di fiori bellissimi e variopinti! Ero annichilita dalla sorpresa e dall’imbarazzo… ma più ancora dallo stupore per non averlo visto. Notate bene, non ho scritto “non averlo NOTATO”, bensì “non averlo VISTO”, e intendo proprio in senso letterale.

Quel giorno, mentre festeggiavamo a pranzo, la conversazione fu ovviamente monopolizzata da questo enigmatico avvenimento. Tutte le risate che potemmo farci in proposito non bastarono a fugare del tutto quel senso di disagio che inevitabilmente ci coglie quando ci troviamo di fronte ad un evento magari anche banale, ma del tutto inspiegabile.

Inutile aggiungere che, forte delle tecniche di regressione che fanno parte del mio bagaglio professionale, ho provato diverse volte a “rivivere” quei momenti, precedenti alla realizzazione della presenza dello splendido mazzo di fiori. Ebbene, sono costretta a confessare a me stessa e a voi che, nel mio campo visivo, quel mazzo semplicemente non esisteva. Siccome “non doveva e non poteva esserci”, semplicemente, non c’era!

 

(Rif.: ESPIRA B035)