La magia del luogo dove la terra incontra il mare
Riflessioni

PICCOLI SEGNI DI AMORE QUOTIDIANO

RICERCANDO IL VERO SIGNIFICATO DEL TERMINE “SPIRITUALE”

Uno dei motivi per cui amo il mare è la sua capacità di acquietare quel flusso ininterrotto di pensieri ed emozioni, non sempre positivi, che questo mondo ci porta a elaborare e a subire.

In una bellissima mattina di settembre, mi trovo a camminare sulla spiaggia ed iI mare mostra ancora il ricordo della mareggiata dei giorni precedenti. L’aria è calda e il vento si è calmato. Le onde lasciano lunghe strisce di spuma bianca sulla battigia, e fortuna vuole che pochissime persone condividano questo scenario di rara pace, così che io posso finalmente dare spazio alla mia interiorità, abbandonandomi a me stessa.

A un tratto, in una delle mille piccole pozze lasciate dal mare sui ciottoli, il mio occhio coglie un guizzo… il primo pensiero corre all’immagine, poco verosimile, di un serpente ma in realtà si tratta di un semplice pesciolino, trascinato sin lì dall’onda. Man mano che l’acqua gli si ritrae di torno, esso sbatte e si agita in un fremito di paura e di angoscia.

Senza stare troppo a pensarci su, cimentandomi in un’impresa non proprio semplicissima, agguanto il pesciolino con le mani e lo rilancio nel suo ambiente naturale.

Il pensiero mi porta a riflettere e a domandarmi, quanti di noi non abbiano compiuto, nel corso della propria vita, una simile piccola grande impresa.

È dai piccoli e spontanei gesti come questo che dovremmo trarre importanti lezioni sul significato dell’Amore e di cosa significhi essere “spirituale”!

Amore è un piccolo dono gratuito che scaturisce da un profondo impulso morale. Un dono che non necessita di giustificazioni o di razionalizzazioni. Nessun tipo di valutazione, nessun pro e nessun contro, nessun calcolo utilitaristico… solo l’empatico riconoscimento di un bisogno ed il desiderio profondo e incondizionato di agire in risposta.

Spiritualità è, in fin dei conti, il porsi nella corretta lunghezza d’onda non solo nei propri confronti, ma anche verso ciò che è vivente. Ossia… tutto!

Quando ero ragazzina, soffrivo in maniera spropositata per qualsiasi offesa venisse recata non solo a persone, animali e piante, ma addirittura agli oggetti. Mi causava disagio e malessere vedere un oggetto maneggiato senza cura, o non riposto correttamente, oppure utilizzato in modo improprio. Il rumore di un oggetto che si rompe o di due parti meccaniche che stridono l’una contro l’altra in modo innaturale era capace di colmarmi il cuore di angoscia, in modo non dissimile dal dolore inflitto ad una creatura vivente.

E ricordo bene la fatica che mi costò il dovermi uniformare – almeno in parte – al paradigma corrente, che distingue tra “ciò che vive” e “ciò che è solo materia”. Ma il vero spirituale, il vero occultista “sa” che tutto è coscienza, perché tutto partecipa ed è emanazione dello Spirito Universale: quello a cui noi ci rivolgiamo col termine di “Fonte Divina”.

 

(Rif.: ESPIRA B039)