Riequilibrare una casa ed i suoi abitanti
Trattamenti

TRATTAMENTO DI UN ALLOGGIO IN VENDITA

COME LA “VITA” DI UNA CASA SI INTRECCIA A QUELLA DEI SUOI ABITANTI

Una persona mi chiede di “dare una ripulita” all’appartamento di famiglia, che ha messo in vendita da poco. Infatti, anche se la tipologia e le caratteristiche dell’alloggio sono tali da rendere abbastanza certa la vendita, diversi contrattempi, malintesi e altri piccoli indizi gli generano ansia ed inquietudine e lo rendono non del tutto confidente sul buon esito dell’operazione.

Dopo le verifiche preliminari, i Maestri mi comunicano che non si può procedere a distanza e che si deve organizzare una pulizia in loco. Viene organizzata la visita per una domenica mattina, allertando opportunamente la figliolanza, certo più preoccupata dallo spettro di non poter dormire sino a tardi che da qualsiasi altra circostanza.

Appena metto piede nell’alloggio, avverto la presenza di tangibili resistenze occulte, che mi costringono a chiedere immediatamente una protezione speciale. Procedo ad un’ispezione, passando locale per locale nel tentativo di tracciare la sequenza più utile per svolgere il lavoro. Entità, energie, residui di presenze antiche e complicati intrecci di vicende familiari e storiche sono per me una tangibile realtà.

I Maestri mi portano a localizzare una prima entità, di natura molto speciale, che in certo qual modo “domina” su buona parte della casa. Si tratta di un’entità antica ma, fortunatamente, non è tra quelle che richiedono un lavoro particolarmente lungo e complesso (sospiro di sollievo!) Ci sono tuttavia delle difficoltà: l’entità in questione domina sì nella casa, ma è sostanzialmente legata alla persona del figlio minore del richiedente, ergo… non può essere allontanata senza il consenso del medesimo! Il malcapitato viene quindi svegliato e gli viene strappato un sonnolento quanto perplesso consenso a procedere (e posso ben immaginare che questi ragazzi considerino il papà un poco “strano”). A questa entità ne risultano associate parecchie altre, che hanno a loro volta colonizzato i vari ambienti dell’appartamento. Procede stanza per stanza, ambiente per ambiente… Ritiriamo e mandiamo nella Luce.

Infine, tento di liberare l’Entità principale, ma il lavoro non si presenta semplice. Per motivi che trascendono la nostra possibilità di comprensione, questa non può, per il momento, abbandonare il piano materiale. L’unico modo per liberare la casa sarebbe tentare di “convincerla” a spostarsi in un altro luogo che però, per forza di cose, deve a sua volta appartenere alla stessa persona… Fortunatamente esiste un’altra lontana proprietà che si rivela adatta (un posto ove, tra l’altro, non potrà arrecare disturbi ad alcuno). L’entità appare potentemente vincolata a questo figlio, cui è stata legata in una vita precedente. Per agevolare il passaggio prelevo, con l’aiuto dei Maestri, una “goccia di energia” del figlio e la “sposto” nella sua nuova dimora, che ho chiesto alla persona di visualizzare. L’Essere si persuade infine a seguirla, non però senza l’aiuto e la diretta richiesta mentale da parte dell’interessato che, nel frattempo alzatosi, si è unito a noi e segue perplesso questi invisibili colloqui spirituali. Difficile dire se percepisca qualcosa di quanto sta accadendo, ma alla mia vista interiore si palesa tutta la commozione di questo momento.

Avendo ritirato le entità più evidenti, procedo ora a localizzare gli ambienti dove ristagnano energie pesanti o memorie di dolore. L’affollato e caotico sgabuzzino è il primo ad essere oggetto di attenzione, a causa, pare, di alcuni oggetti specifici che vi sono conservati. Ma come localizzare, fra migliaia di oggetti, quelli incriminati? Mentre mi sento improvvisamente colpita da un improvviso e sconosciuto dolore alla schiena, di nuovo mi affido ai Maestri e alle loro indicazioni. Dapprima indirizzo il mio cliente verso un vecchio zaino che giace sotto una pila di borse impolverate; quindi, gli chiedo di spostare una scatola per recuperare un oggetto che vi stava nascosto dietro: la pompa di una bicicletta; infine, mi dicono di fargli raccogliere un vecchio paio di sue pantofole. Appare subito chiaro che non si tratta di oggetti casuali: la pompa, per esempio, è di una bicicletta il cui uso la persona dovette abbandonare anni fa, quando ebbero inizio i suoi episodi di lombalgia, mentre lo zaino è precisamente lo zaino porta-bebè con cui quel papà usava scarrozzare i suoi figli in montagna quando erano piccoli… certamente con poca gioia della sua schiena! Procedo a ripulire il tutto.

Ci si sposta poi nella zona della casa dove dormiva il mio cliente negli ultimi tempi prima di lasciarla. Vi stazionano i residui di vari sentimenti negativi, ma c’è anche dell’altro… Ho una visione di molti bambini piccoli che si muovono nella stanza. Mi viene inizialmente obiettato che, certo, la zona corrisponde a quella che fu la stanza dei giochi dei figli, ma non si capisce questa allusione ad un gran numero di pargoli… finché non tornano alla mente gli incontri organizzati proprio in quella parte di casa con le altre mamme del corso pre-parto. Spinta da un forte impulso, chiedo se tra quei bambini ce ne fosse uno con un nome specifico. Ebbene… al mio interlocutore si lucidano gli occhi e, mi spiega, come dimenticare “quel” bambino, che successivamente tanta parte dovette avere nelle complesse vicende del figlio maggiore?

Ma non è l’unico flashback a cui (mio malgrado) lo devo costringere. Implacabilmente, i Maestri mi mettono in contatto con le zone più inquietanti e moleste dei suoi ricordi. Tutto viene ripulito, tutto viene riportato a energia di luce.

Stanza per stanza, inoltre, i Maestri mi mostrano, con la precisione di un idraulico e di un elettricista fusi insieme, la lunga serie di piccoli malfunzionamenti ed incidenti domestici che fanno parte della storia della casa… La persona non può che confermare. Ma, avendolo saputo prima, quanto soldi avrebbe risparmiato?

Al termine della pulizia, mi dicono che c’è ancora una stanza da vedere. “Ma la casa è tutta qui”, mi viene ingenuamente obiettato… Spiego allora che la casa – che per molti aspetti è un essere “vivente” al pari di uomini e animali – conserva la memoria delle configurazioni passate, a cui possono essere legate problematiche specifiche che non trovano riscontro nello stato di fatto… una specie di “catasto spirituale” che deve essere consultato se si vuole lavorare in profondità. Ed eccoci quindi rivangare quella che fu una precedente configurazione di stanze allo scopo di ripulire problemi che affondavano le loro radici nella storicità della casa.

Due ore e mezza è la durata dell’intero intervento, non certo fra i più lunghi o impegnativi che io abbia dovuto affrontare. Mi sono qui limitata a pulire l’indispensabile, visto che per un lavoro più profondo si sarebbe dovuti scendere nel dettaglio delle situazioni personali degli abitanti della casa.

Confesso che, nonostante la profonda, interiore sicurezza e fiducia nelle mie Guide ed in me stessa quale strumento di loro espressione, sono sempre piena di stupore e di gratitudine, quando posso avere dei riscontri così precisi e puntuali sulle mie visioni. Tutto questo aumenta la fiducia mia e altrui, e accresce il mio infinito desiderio di poter essere di utilità a chi è in cerca di qualcosa di profondo…

Alcuni giorni dopo, mi vengono riferiti riscontri molto significativi. Anche se la pratica della vendita richiederà tempi ancora lunghi, pare che molte piccole cose stiano andando a posto: pratiche catastali complicate vanno finalmente a buon fine, sono stati raggiunti importanti accordi e, cosa più importante, ansie e malumori sembrano svanite nel nulla… soprattutto da parte della persona che ha chiesto l’intervento e dei suoi familiari. E credo che questo non sia cosa da poco.

 

(Rif.: ESPIRA B015)