La copertina del libro di Nadia
Esperienze

FARE DELLE DIFFICOLTÀ UN GIOCO

LA DISLESSIA MI FA “INVENTARE” LA MIA LINGUA PERSONALE

Oggi voglio parlare di un argomento decisamente diverso, in cui tuttavia non mancheremo di trovare interessanti agganci con la spiritualità in senso stretto.

Non ho mai nascosto di aver sofferto di quel “disturbo” chiamato “dislessia”, al punto che ancora oggi mi capita di provare una certa tensione ogni volta che devo leggere qualcosa, soprattutto se a voce alta ed in presenza di altre persone. Potete capire bene, quindi, quanto sia stato gravoso per me subentrare a Mario nella conduzione delle lezioni del metodo dopo la sua dipartita e, ancora di più, approcciare successivamente l’insegnamento di una metodologia che stavo nel frattempo profondamente rinnovando nei contenuti e nella forma, ripartendo in un certo senso “da zero”.

Tutti gli esseri umani, tuttavia, sono caratterizzati da un infinito potenziale di creatività e di capacità di rispondere in modo costruttivo ed efficace alle insidie che la materialità ci costringe ad affrontare. Basti vedere quante storie di successo (nello sport, nella scienza, nell’arte…) traggono origine proprio da situazioni “penalizzanti” a cui l’individuo si trova costretto a contrapporre strategie difensive che, a volte, si rivelano vincenti e premianti.

Ricordo che una delle prime persona ad essermi d’aiuto nell’elaborare le mie difficoltà linguistiche fu mio suocero. Forse perché lui stesso si riconosceva, almeno in parte, in quel ruolo o forse semplicemente animato da uno spontaneo e paterno desiderio di sostenermi, mi esortava a non vergognarmi dei vari strafalcioni che emergevano dalla mia parlata e dalla mia scrittura ma, anzi, a valorizzarle: da un lato, prendendole sul ridere e facendone oggetto di divertimento; dall’altro, cercando di trovare in esse un’interpretazione plausibile… in grado di gettare una luce superiore su qualcosa che altrimenti sarebbe parso semplicemente casuale e privo di senso. Mi suggerì quindi di annotare su un quaderno tutti gli errori più divertenti ed interessanti, cosa a cui, tuttavia, non potei dare immediata realizzazione, per vari motivi.

Alcuni mesi fa, parlando con un caro amico, è riemerso questo episodio del passato e, quasi per gioco, abbiamo deciso di iniziare questa raccolta, annotando ogni “termine” interessante e cercando al contempo di caratterizzarlo con brevi frasi di spiegazione, in chiave burlesca.

Man mano che il tempo passava, da puro “gioco”, questa abitudine si è trasformata in qualcosa di più profondo… mi sembrava un vero peccato che tutto quel materiale (che nel frattempo era cresciuto in modo esponenziale) dovesse restare confinato tra i miei files. Così, nonostante le obiezioni di chi mi faceva notare che “Si tratta di materiale che solo gli amici più intimi possono capire e apprezzare in pieno”, ho deciso di auto-pubblicare l’opera, per condividere questa esperienza con chi lo desideri.

A tale scopo, abbiamo riveduto interamente lo scritto, aggiungendovi quanto lo potesse rendere più appetibile alla lettura da parte di una più vasta cerchia rispetto ai conoscenti abituali e assegnandogli infine il titolo (mutuato proprio da uno dei miei involontari errori) di “Bocabolario di Nadia”.

È solo grazie ed attraverso le asperità della vita che possiamo realizzare un vero progresso personale, sia in campo materiale che spirituale. Progresso che deve necessariamente fare i conti con i nostri difetti e con i vincoli che il mondo (e, in particolare, la materialità fisica) ci mette davanti.

Chi lo desidera, può acquistare il libro in formato PDF sul sito Lulu.com, a questo link.

 

(Rif.: ESPIRA B016)